Il cervello apprende secondo modalità specifiche: le neuroscienze le hanno descritte nel dettaglio, e le vedremo assieme in questo articolo.
Come imparare efficacemente, quindi?
Per imparare nel miglior modo possibile, è importante conoscere e seguire le naturali inclinazioni del cervello rispetto alle sue modalità di apprendimento.
Solamente conoscendo il funzionamento dal cervello, è possibile sfruttare questa conoscenza per apprendere in modo efficace.
Cercherò di spiegare questi concetti in modo semplice e discorsivo.
Prima di tutto è importante iniziare da una definizione: cos’è l’apprendimento secondo le neuroscienze?
L’apprendimento secondo le neuroscienze: cos’è?
L’apprendimento è una delle nostre predisposizioni innate.
Consiste nella capacità di utilizzare l’esperienza per costruire e/o migliorare le proprie abilità, per sviluppare delle rappresentazioni mentali e per costruire concetti.
L’apprendimento è un processo complesso che interagisce profondamente con molte attività di tipo cognitivo: tanto più impariamo, tanto più si sviluppano le nostre capacità cognitive.
Esso presuppone una condizione di cambiamento, che è in senso migliorativo.
Neuroscienze ed apprendimento: il modello di Ullman
Negli ultimi dieci anni, il modello che ha ottenuto più consensi è il modello dichiarativo/procedurale di Ullman.
Secondo questo modello l’apprendimento avviene attraverso l’azione congiunta di due sistemi: il sistema esplicito/dichiarativo ed il sistema implicito/procedurale.
I due sistemi sono distinti e svolgono compiti diversi, tuttavia comunicano tra di loro e si completano a vicenda tramite la loro interazione.
Iniziamo la descrizione del modello di Ullman partendo dalla descrizione del sistema implicito/procedurale.
Come imparare efficacemente? L’apprendimento implicito/procedurale
L’apprendimento sostenuto da questo sistema, come dice il nome, è di tipo implicito, perciò avviene senza consapevolezza.
È attraverso di esso che impariamo capacità come la deambulazione ed il linguaggio: si tratta di una predisposizione innata, non richiede istruzioni da parte di qualcuno ma basta semplicemente l’esperienza.
Gli esseri umani sono dotati di un meccanismo innato che registra una traccia di ogni esperienza.
Questo meccanismo è accompagnato da un ulteriore meccanismo detto di “accumulazione progressiva” che è capace di riconoscere ogni stimolo già incontrato in precedenza e di rinforzarne la traccia.
Questo meccanismo si attiva ogni volta che incontriamo uno stimolo: esso ci permette di capire innanzitutto se si tratta di qualcosa di conosciuto, oppure di qualcosa di nuovo.
Se è già conosciuto, la traccia presente nella mente viene rinforzata; se è nuovo, ne viene creata una nuova.
Questo processo avviene, ad esempio, quando impariamo a parlare.
Per imparare a parlare non è necessario che ci sia un insegnante che ci insegni a farlo: basta essere esposti al linguaggio e farne un’esperienza continua.
Il linguaggio, inoltre, è un’esperienza intrisa di affettività e di comunicazione con altri esseri umani, per cui molto pregnante di significato e perciò lascia una traccia più facilmente.
È importante che per fare in modo che avvenga un apprendimento ci sia una ripetizione dell’esperienza, proprio per far intervenire il meccanismo di accumulo progressivo che abbiamo citato in precedenza.
Se non ci fosse questo meccanismo, sarebbe impossibile imparare!
Un altro elemento assolutamente importante da considerare nel processo di apprendimento è il processo di categorizzzazione, ovvero la capacità di raggruppare tra di loro gli elementi che si somigliano.
Ciò significa che l’essere umano, attraverso il sistema implicito/procedurale, è capace di:
- Tenere traccia delle esperienze che vive quotidianamente;
- Rinforzare le tracce già esistenti e crearne di nuove;
- Cogliere le somiglianze e le differenze tra i singoli stimoli
Tutti gli elementi che vengono elaborati in questo modo non hanno per forza natura simbolica: ciò significa che non per forza la mente deve attribuirgli inizialmente un significato per poter stabilire un apprendimento.
Questo significa che possiamo apprendere qualcosa di nuovo in modo meccanico, senza per forza doverne capire il significato.
Al contrario, la creazione di significato può avvenire in un secondo momento: infatti, la creazione di categorie equivale alla creazione dei precursori dei concetti.
A creare significato saranno la ripetizione e la comunicazione.
Come imparare efficacemente? L’apprendimento esplicito/dichiarativo
Adesso analizziamo l’apprendimento esplicito, che è relativo per l’appunto al sistema dichiarativo/esplicito.
La differenza principale rispetto al sistema procedurale/implicito è il fatto che l’apprendimento esplicito prevede l’utilizzo di istruzioni e di spiegazioni.
Questo tipo di apprendimento non è possibile nei primi anni di vita, ma compare più avanti (dai quattro anni in poi).
La motivazione è facile da comprendere: l’apprendimento esplicito, affinchè avvenga, presuppone l’adesione consapevole dell’individuo al modello che viene fornito (inteso quindi come rispetto delle regole e dei vincoli proposti).
I bambini piccoli, invece, non sono in grado di utilizzare le istruzioni e le spiegazioni.
Essi basano il loro processo di apprendimento principalmente sull’esperienza, su ciò che vedono e su ciò che riescono ad imitare (e sulle correzioni degli adulti).
In che modo interagiscono tra di loro questi due sistemi di apprendimento?
Come dicevamo, queste due forme di apprendimento sono distinte e separate, ma lavorano assieme interagendo tra di loro.
Ad oggi, grazie alle nuove scoperte delle neuroscienze, esse vengono considerate come stadi di elaborazione differente, che sono strettamente connessi tra di loro.
In sintesi si tratta di due fasi di uno stesso processo, che si alternano tra di loro a seconda del grado di novità e di padronanza che l’individuo possiede in un certo dominio.
Ciò significa che quando un individuo affronta un dominio completamente nuovo, ad esempio i numeri, adotta una strategia imitativa (cioè imita ciò che ha visto oppure fa ciò che gli viene detto di fare) che gli consente di svolgere il compito e/o riprodurre gli stimoli senza la necessità di comprendere subito ciò che sta facendo a livello simbolico (ovvero non gli è possibile ancora attivare il processo di categorizzazione).
Mano a mano che l’individuo diventa più padrone del suddetto dominio, facendo esperienza di esso tramite la ripetizioni, riuscirà a portare a termine l’attività in modo stabile e sempre con meno sforzo.
Ciò significa che l’individuo, tramite la ripetizione, ha superato la fase iniziale che è di pura memorizzazione ed ha scoperto quelle che sono le costanti e le regole sottese che vanno applicate per portare a termine l’attività, e le usa con padronanza.
In sintesi l’individuo ha capito “le regole del gioco”, e le utilizza a suo modo.
Ciò significa che la ripetizione continua di un’attività permette all’individuo di “violare” le istruzioni iniziali e di comportarsi in un modo che non è semplicemente imitativo, bensì può destreggiarsi nell’attività in un modo personale perché ha capito quali sono le regole e le costanti che gli permettono di portarla a termine.
Come imparare efficacemente? La risposta delle neuroscienze
Per imparare efficacemente è necessario far lavorare assieme entrambi i sistemi di apprendimento.
L’apprendimento esplicito, che avviene tramite istruzioni e spiegazioni, senza la mediazione dell’esperienza diretta, e quindi dei processi di categorizzazione che sono tipici dell’apprendimento implicito, non determina sviluppo cognitivo e crescita del sistema di conoscenze.
In effetti un apprendimento puramente mnemonico, detto comunemente “a pappagallo”, è più propenso ad essere dimenticato.
Al contrario, un apprendimento sostenuto dalla ripetizione continua e dall’esperienza diretta permette all’individuo di fare propri i principi regolatori dell’attività e quindi a padroneggiarla, anche a distanza di tempo.
Ciò significa che è necessario accompagnare le istruzioni ricevute con l’esperienza diretta e la ripetizione.
I sistemi scolastici odierni, purtroppo, prediligono un apprendimento istruzionale.
Gli alunni ricevono moltissime spiegazioni rispetto alle varie materie scolastiche, tuttavia l’esperienza diretta e la ripetizione non vengono rinforzate.
Ho scritto in passato un articolo rispetto a delle modalità di apprendimento scolastico alternative, nello specifico del Coping Power, che tiene conto proprio dell’esperienza diretta.
Un esempio pratico: imparare una nuova lingua
Il neuroscienziato Michael Ullman ha fatto un esempio per spiegare facilmente ciò che ho descritto in precedenza.
Prendiamo in esame l’apprendimento di una nuova lingua.
La scuola di oggi fornisce molte informazioni ed istruzioni su come parlare una nuova lingua.
Viene rinforzato principalmente l’apprendimento del vocabolario e delle regole grammaticali.
La memorizzazione avviene principalmente attraverso l’utilizzo del sistema di apprendimento esplicito.
Ciò significa che l’apprendimento implicito non viene sollecitato!
Come imparare efficacemente, quindi?
Per farlo, è necessario accompagnare le istruzioni con l’esperienza diretta che proviene dalla comunicazione.
In questo modo il cervello sviluppa tutti i circuiti neurali necessari a parlare una nuova lingua: concentrandosi solo sull’apprendimento istruzionale, invece, ne sviluppa solamente alcuni.
Di fatto, la scuola odierna non facilita pienamente l’apprendimento di una nuova lingua, perché non rispetta le modalità di apprendimento del cervello.
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Dottor Antonello Mattia – Psicologo Castelli Romani