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Psicologia del viaggio: la partenza come modo per scoprire se stessi

Un viaggio può essere molto di più di una semplice vacanza: può essere un momento di crescita e di scoperta di sé.

L’estate è iniziata ed è ormai tempo di vacanze.

Se stai cominciando a pensare a come organizzare le tue ferie, se andare in mare o montagna, se partire con il partner oppure con gli amici e le amiche, sai a cosa mi riferisco!

In mezzo a tutte le opzioni che ci offre il sistema turistico odierno oggi voglio proporti un nuovo tipo di vacanza.

In realtà scommetto che non è poi così nuova: ognuno di noi ha pensato ad un viaggio del tipo che ti sto per proporre, almeno una volta nella vita.

Mi sto riferendo a quel tipo di viaggio che cattura ed ammalia la parte più avventurosa che c’è in ognuno di noi, quella parte che accarezza l’idea della partenza con occhi sognanti ma che viene liquidata con un semplice: “Sarebbe bello fare un viaggio del genere, ma … *inserire una qualsiasi scusa o giustificazione in questo spazio*”.

Prova a porti questa domanda: hai mai pensato ad un viaggio o ad una vacanza che ti porterebbe al di fuori della tua comfort zone?

Pensaci un attimo, scommetto che qualcosa ti sta sicuramente venendo in mente.

Per alcune persone si tratta di partire da soli e provare l’esperienza di un viaggio in cui poter stare ad intimo contatto con loro stessi.

Per alcuni si tratta di andare a visitare un paese straniero molto lontano dal proprio, con usi e costumi che affascinano proprio in virtù della loro diversità.

Per altre persone potrebbe trattarsi di avventurarsi in un viaggio on the road, equipaggiati con la propria automobile o motocicletta e percorrere un tragitto fatto di tappe continue in molti luoghi diversi.

La scelta di un viaggio che possa portarti al di fuori della tua comfort zone è molto personale perchè ognuno di noi è diverso e si sente comodo o scomodo in esperienze differenti.

Se non hai mai pensato ad una vacanza del genere, prova a soffermartici ora ponendoti la seguente domanda: quale tipo di viaggio ti piacerebbe fare che ti stimolerebbe ad uscire dalla tua zona di conforto ed a metterti alla prova?

Non pensare che viaggi del genere siano solamente per persone avventurose o che conducono uno stile di vita con pochi impegni e molto tempo libero.

Sicuramente c’è qualcosa che potresti fare nel tuo piccolo che potrebbe sfidarti a mettere in gioco le tue risorse, fosse anche solo per un weekend o per un viaggio a poche centinaia di Km da casa.

Ovviamente, come per ogni cosa a questo mondo, c’è bisogno della giusta motivazione, quindi mi sembra importante darti 3 motivazioni fondamentali per cui potresti lasciarti convincere dal tuo Io avventuroso e sperimentarti in un viaggio di questo tipo.

Andiamo a vederle assieme.

1° motivazione – Viaggiare è un modo per venire incontro ai tuoi sogni nel cassetto

Come dicevo all’inizio molte persone accarezzano l’idea di fare un viaggio avventuroso che li faccia uscire dalla propria comfort zone, ma poi non si cimentano mai nell’impresa per tutta una serie di motivi.

Quello che succede è che gli anni passano e quella potenziale esperienza di crescita rimane lì nel cassetto a prendere polvere, in attesa del momento perfetto.

In realtà non esiste un momento perfetto: esiste solamente la voglia di mettersi in gioco, che va di pari passo con la capacità di negoziare la voglia di fare un viaggio di questo tipo con gli altri impegni della vita quotidiana.

2° motivazione – Viaggiare significa scoprirsi in nuove qualità e mettersi alla prova

Badare a se stessi in situazioni sfidanti è un ottimo modo per scoprire nuove qualità e rafforzare quelle già esistenti.

Uscire dalla propria comfort zone è un’attività che stimola il pensiero creativo e le capacità di problem solving, che sono due qualità utilissime in qualsiasi contesto.

E poi vuoi mettere con la soddisfazione di tornare a casa ed avere qualcosa di avventuroso da raccontare alle proprie persone importanti?

È una soddisfazione impagabile!

3° motivazione – Viaggiare significa provare nuove esperienze che non sono possibili con altri tipi di vacanza

Sicuramente stare una settimana al mare sotto all’ombrellone è un ottimo modo per rilassarsi e lasciar andare lo stress, però ricordati che un bagaglio che non puoi mai lasciare a casa sei proprio tu!

Quello che intendo è che a volte “staccare” del tutto è difficile perchè tendiamo a portarci i problemi e le preoccupazioni con noi, anche quando siamo in vacanza.

Se vivi una vita quotidiana fatta di ansie continue e di preoccupazioni è molto improbabile che non te le porterai dietro anche sotto l’ombrellone.

Perciò perchè non sfruttare il momento della vacanza per fare un’esperienza di crescita personale? Perchè non metterti alla prova con il viaggio che hai sempre sognato di fare ma che non ti sei mai concesso?

Magari potrebbe essere proprio un’esperienza di questo tipo a dimostrarti che sei più capace di quello che credi.

Spero che questo articolo ti abbia dato qualche spunto in più rispetto alla psicologia che c’è dietro alla scelta di un viaggio e di come potrebbe rappresentare un’occasione per crescere e maturare in alcuni ambiti della tua vita.

Alla luce di quanto detto ti pongo la domanda: tu come passerai le vacanze? 😉

Dottor Antonello Mattia – Psicologo Castelli Romani

Pubblicato da Antonello Mattia

Mi chiamo Antonello Mattia, sono uno psicologo e scrivo articoli riguardanti il mondo della psicologia e della psicoterapia, parlando di concetti complessi in modo fruibile e divertente.

2 pensieri riguardo “Psicologia del viaggio: la partenza come modo per scoprire se stessi”

  1. Può viaggiare da solo chi non ha figli e/o coniuge.
    Chi ha un partner e decide di viaggiare da solo non volendo condividere un’esperienza, lo fa solo perché in realtà non sta più bene con quella persona.

    1. Ciao Milly, grazie della condivisione del tuo pensiero.
      Sono d’accordo con quello che dici, nel senso che dietro la volontà di non volere condividere un’esperienza con il proprio partner potrebbe esserci un disagio nella relazione.
      Allo stesso tempo potrebbe non essere sempre così: dipende molto dal motivo personale che c’è dietro la scelta di voler fare un’esperienza di viaggio in solitaria e dalla modalità scelta nel comunicarlo al proprio partner.
      Ci sono persone che decidono di mettersi in viaggio da sole proprio per mettersi alla prova, per provare a superare i propri limiti: d’altronde un viaggio da soli presuppone che il viaggiatore potrà contare solo su se stesso, attivando un sacco di risorse personali che magari sarebbero rimaste dormienti se ci fosse stata la compagnia supportiva di un’altra persona.
      Spiegare queste motivazioni al proprio partner può aiutarlo a non farsi fantasie mentali dannose come pensare che “vuole partire da solo/a perché non mi ci vuole”, anzi può aiutarlo a capire i motivi dietro la nostra scelta e può addirittura supportarci “a distanza”.
      Inoltre i viaggi in compagnia ed in solitaria non si escludono a vicenda: si può partire assieme E si può partire da soli, entrambe le esperienze sono diverse e molto belle a loro modo 🙂

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