In questo secondo articolo dedicato all’organizzazione dello studio ti insegnerò un altro principio organizzativo che ti aiuterà a gestire meglio la preparazione allo studio, l’esperienza dell’esame ed a stressarti di meno.
Se ti sei perso l’articolo precedente a questo e non lo hai letto, niente paura! Puoi leggerlo cliccando a questo link e così facendo imparerai il primo ed il più importante dei principi organizzativi per l’organizzazione dello studio: la capacità di attenersi alla realtà.
Come abbiamo visto la settimana scorsa, leggere la realtà con occhi critici ed in maniera descrittiva è una abilità utilissima che ci aiuta ad abbattere molte delle ansie e delle incertezze che sono connesse alla preparazione degli esami ed all’organizzazione dello studio.
Tuttavia, per imparare ad attenersi il più possibile ai dati di realtà è necessario imparare a fare anche un’altra cosa: questa abilità aggiunta è la seconda skill che andrò a presentare in questo articolo.
Il secondo principio organizzativo che esporrò oggi è il seguente:
Impara a porti le giuste domande
Che cosa significa “imparare a porsi le giuste domande”?
Come abbiamo visto negli esempi presentati nello scorso articolo, ogni volta che ci troviamo di fronte ad una situazione incerta, ad un evento che non possiamo controllare oppure a una diceria o voce di corridoio possiamo porci delle domande che ci aiutino a comprendere meglio il nostro oggetto di analisi.
Nel suo trattato di strategia militare denominato “L’Arte della Guerra”, che viene studiato ed impiegato in moltissimi ambiti manageriali ed organizzativi, l’autore Sun Tzu espone questo semplice concetto:
“Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo”.
Come suggerisce il millenario stratega, se vogliamo uscire vittoriosi da qualsiasi situazione è necessario innanzitutto ottenere una conoscenza approfondita della situazione (in questo caso “il nemico”) che andremo ad affrontare.
In che modo possiamo ottenere delle informazioni di questo tipo?
La risposta è semplice: ponendoci le giuste domande!
Nell’ambito del problem solving, una strategia assolutamente utile che può aiutarci ad inquadrare qualsiasi situazione problematica è la regola delle 5 W.
Questa strategia consiste nel porsi cinque tipi di domande principali (le 5 W), a cui si aggiunge una sesta domanda (la H finale):
- What? (Cosa?)
- Who? (Chi?)
- When? (Quando?)
- Where? (Dove?)
- Why? (Perchè)
- How? (Come?)
Queste sei domande rappresentano una struttura di analisi iniziale del problema che possiamo adoperare in modo molto semplice per schematizzare il problema e liberarci dalle incertezze e dall’ansia.
Per esplicitare meglio il processo di imparare a porsi le giuste domande, inserirò un esempio qui di seguito.
Poniamo come esempio il fatto che devo organizzare lo studio per la preparazione di un esame all’università di Medicina che frequento: nello specifico sto parlando dell’esame di Anatomia.
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Cosa?
Devo preparare l’esame di Anatomia ed organizzare lo studio a riguardo. Quanto materiale devo studiare? Nello specifico, quanti capitoli sono? Devo studiare anche alcune dispense? Ci sono delle parti di programma che non sono state spiegate dal professore? Esistono delle sintesi del materiale che posso reperire?
Posso interrogarmi anche sul tipo di esame: è un esame orale oppure scritto? Ci sono esoneri? Come è strutturato l’esame? Che tipo di domande sono più comuni?
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Chi?
L’esame di Anatomia lo sto preparando da solo. Riesco a studiare in maniera migliore da solo oppure in gruppo? Nel caso in cui riesca a studiare meglio in gruppo, chi posso contattare? Inoltre, ci sono delle persone che possono darmi maggiori informazioni sull’esame? Chi sono?
In questa fase posso pormi delle domande anche su me stesso o sul professore: chi è il professore che svolgerà l’esame? Posso ottenere maggiori informazioni su di lui? A chi posso chiedere? Riguardo me stesso, che capacità ho di gestire lo stress della preparazione allo studio? Qual è la mia situazione di benessere psicofisico al momento? Sono ansioso e stressato oppure rilassato e tranquillo? Nel primo caso, cosa posso fare a riguardo?
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Quando?
Quando dovrò sostenere l’esame? Posso scegliere io la data dell’esame? Ho sufficiente tempo per prepararlo? Il periodo di tempo in cui dovrò pianificare l’organizzazione dello studio è libero da distrazioni oppure avrò altri impegni importanti?
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Dove?
Dove sosterrò l’esame? In che aula? Che tipo di disposizione dei posti a sedere ci sarà quel giorno? Posso sedermi accanto a qualcuno che può infondermi tranquillità e fiducia invece che ulteriore ansia (tuttavia questo non significa copiare!)? Dove posso recarmi per studiare con la massima concentrazione? A casa mia, in biblioteca oppure a casa di amici?
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Perchè?
Perchè devo sostenere questo esame in questo momento? Mi conviene sostenerlo adesso oppure tra qualche mese? Perchè devo organizzare lo studio in questo modo piuttosto che in un altro? Quali sono i pro ed i contro?
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Come?
Come posso organizzare lo studio? Che tabella di marcia posso seguire? In che modo posso studiare per favorire la mia concentrazione? Come posso fare per rilassarmi e ricaricare le energie anche se devo preparare questo esame?
Come vedete in questo esempio, le domande possono essere molteplici e possono affrontare qualsiasi aspetto dell’esame: ricordate che potete andare in profondità quanto volete e quanto ritenete utile!
Questo significa che non è necessario porsi mille domande (in quel caso finiremmo in quella che gli anglosassoni chiamano “paralysis by analysis”), piuttosto è importante fare un’analisi bilanciata ed approfondita che possa esserci di reale utilità per inquadrare meglio l’esame ed eliminare ansie e paure.
Prova questo strategia nel tuo prossimo esame! Ti aiuterà ad organizzare meglio lo studio e a viverlo in maniera più serena 🙂
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Buono studio!