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L’Analisi Transazionale: una breve guida agli Stati dell’Io per pazienti

Una breve guida agli Stati dell’Io, che sono uno dei concetti principali dell’Analisi Transazionale (per aiutarvi a capire meglio cosa intende il vostro psicoterapeuta quando parla di Genitore, Adulto e Bambino).

Introduzione

Questa guida agli Stati dell’Io è dedicata a tutti coloro che stanno seguendo un percorso di psicoterapia ad indirizzo analitico-transazionale e vogliono approfondire la terminologia utilizzata dal proprio psicoterapeuta.

Nello specifico spiegherò in modo semplice e discorsivo il modello degli Stati dell’Io nelle sue caratteristiche principali.

Spesso mi capita di introdurre il discorso sugli Stati dell’Io con i miei pazienti.

Infatti, l’Analisi Transazionale si contraddistingue dagli altri approcci psicoterapeutici perché stimola lo psicoterapeuta ad istruire il paziente rispetto ai termini più comuni dell’AT, in modo da creare un linguaggio condiviso.

In poche parole, grazie ad una doverosa spiegazione, lo psicoterapeuta ed il paziente parlano la stessa lingua.

Parlando la stessa lingua, diventa più facile capirsi a vicenda.

E se entrambi si capiscono meglio a vicenda, allora diventa più facile per il paziente capire sé stesso.

La condivisione di termini e concetti aiuta il processo terapeutico: banalmente, paziente e psicoterapeuta si comprendono meglio quando parlano dei processi intrapersonali ed interpersonali del paziente.

Questa guida agli Stati dell’Io serve proprio a questo, ovvero ad aiutare i pazienti che non hanno mai sentito parlare di Genitore, Adulto e Bambino a conoscere qualcosa in più sull’argomento.

Un breve disclaimer doveroso per i colleghi psicologi! Le informazioni contenute in questa guida agli Stati dell’Io sono molto basilari, indirizzate anche a coloro che molto probabilmente non hanno mai aperto un libro di Psicologia, men che meno di Analisi Transazionale. Le necessarie semplificazioni che leggerete sono dovute a questa motivazione.

Bando alle ciance! Iniziamo dalla domanda più basilare …

Cos’è l’Analisi Transazionale?

L’Analisi Transazionale è un modello di psicoterapia ideato da Eric Berne, psicologo canadese, durante gli anni ’50 e ’60.

La definizione che ne dà l’Associazione Internazionale di Analisi Transazionale è la seguente:

“L’Analisi Transazionale è una teoria della personalità e una psicoterapia sistemica ai fini della crescita e del cambiamento della persona”.

Cosa significa questa frase?

Per “teoria della personalità” si intende che l’Analisi Transazionale fornisce un quadro teorico che spiega come la personalità di un essere umano è strutturata.

Inoltre, è una “psicoterapia sistemica”: ciò significa che l’Analisi Transazionale comprende un sistema organizzato di spiegazioni teoriche e pratiche con cui è possibile fare psicoterapia.

L’obiettivo della psicoterapia è la “crescita ed il cambiamento della persona”.

Dopo aver dato questa breve definizione dell’Analisi Transazionale, passiamo allo step successivo di questa guida agli Stati dell’Io …

Cos’è uno Stato dell’Io?

Uno dei concetti fondamentali dell’Analisi Transazionale, e che quindi è necessario spiegare in questa breve e pratica guida, è il Modello degli Stati dell’Io.

Lo scopo del modello è quello di spiegare come funziona la mente umana e come è organizzata la personalità di un individuo.

Prima di tutto è necessario definire cos’è uno Stato dell’Io.

Eric Berne lo ha definito come:

“Schema uniforme di sensazione e di esperienza direttamente collegato a corrispondente schema uniforme di comportamento”.

Analizziamo questa definizione pezzo per pezzo, così da poterla comprendere a fondo.

Innanzitutto Eric Berne parla di “schema uniforme”.

Per “schema uniforme” si intende un insieme di informazioni che sono organizzate tra di loro in un modo uniforme ed abbastanza stabile nel tempo.

Di che tipo di informazioni stiamo parlando?

Eric Berne lo specifica subito dopo: si tratta di “sensazioni ed esperienze”.

Ciò significa che, secondo l’Analisi Transazionale, la nostra mente organizza le informazioni provenienti dalle esperienze che viviamo ogni giorno sotto forma di schema mentale.

Le informazioni vanno a combinarsi tra di loro formando una rete di collegamenti stabile nel tempo (uno schema mentale), che prende il nome di Stato dell’Io.

Immaginate gli schemi mentali come delle grandi e complesse ragnatele. Ogni informazione è legata all’altra attraverso legami che si rinforzano con l’esperienza quotidiana.

Ogni informazione che assimiliamo dall’esterno viene filtrata e organizzata attraverso gli Stati dell’Io.

Riprendiamo la definizione data da Eric Berne: egli afferma che le informazioni di tipo intrapsichico sono collegate ad un “corrispondente schema uniforme di comportamento”.

Questa affermazione implica che ogniqualvolta un individuo adopererà uno Stato dell’Io per filtrare ed organizzare le informazioni derivanti dalla sua interazione col mondo che lo circonda, tenderà anche a mettere in atto dei comportamenti che sono direttamente connessi a quello Stato dell’Io.

Facciamo un esempio per comprendere meglio questa informazione teorica sugli Stati dell’Io.

Immaginiamo due pedoni fermi al semaforo, di fronte alle strisce pedonali: si tratta di una mamma e di suo figlio.

Il figlio prova ad attraversare la strada prima che sia scattato il semaforo verde.

Questo è un comportamento pericoloso per ovvi motivi.

La madre, che si rende conto di ciò della pericolosità di ciò che sta per accadere, agisce per porvi rimedio.

Inizialmente si spaventa (emozione), pensa che il fatto che suo figlio stia per attraversare la strada col semaforo rosso per i pedoni sia pericoloso (pensiero), per cui agisce guardando suo figlio ed urlando: “fermo!”.

La mamma allunga il braccio e blocca il figlio (comportamento): il figlio si ferma e non attraversa la strada.

Ciò che è successo può essere spiegato tramite l’Analisi Transazionale in questo modo: di fronte ad uno stimolo ambientale (il figlio che attraversa pericolosamente la strada), la mamma attiva il suo Stato dell’Io Genitore per imporre a suo figlio di fermarsi, in tono perentorio e normativo (proprio come farebbe un genitore, da qui il nome dello Stato dell’Io).

La mamma legge lo stimolo ambientale come pericoloso, utilizza uno schema mentale appreso che la aiuti a gestire questo tipo di situazione (facendo affidamento alle sue esperienze pregresse con situazioni simili a quella presente e che sono immagazzinate nella memoria), lo agisce immediatamente attraverso un comportamento che è relativo allo schema mentale che ha scelto ed attivato automaticamente.

Tutto ciò avviene nel giro di pochissimo tempo!

Da questo esempio capiamo che gli Stati dell’Io ci aiutato ad interfacciarci con la realtà, perché ci permettono di scegliere il comportamento più adattivo per la situazione attuale facendo riferimento alle nostre esperienze pregresse a riguardo.

La mente umana è efficace, efficiente e furba!

Si pone spesso la domanda: “come me la sono cavata in passato, quando ho avuto a che fare con una situazione simile?“.

La risposta a questa domanda è l’attivazione dello schema mentale specifico più adatto alla situazione attuale, ovvero un determinato Stato dell’Io.

L’aspetto intrapsichico dello Stato dell’Io attivato (sensazioni corporee, emozioni e pensieri) sarà collegato ad un aspetto interpersonale (comportamento) osservabile dall’esterno.

Ciò significa che uno psicoterapeuta esperto in Analisi Transazionale può dedurre che tipo di Stato dell’Io un paziente sta attivando in base ai comportamenti che manifesta (ed ovviamente lo verificherà tramite domande apposite, non si tratta di un indovino!).

Quali sono gli Stati dell’Io?

Una guida agli Stati dell’Io non potrebbe definirsi una guida senza l’elenco di quali sono gli Stati dell’Io!

Gli Stati dell’Io sono principalmente tre:

  • Lo Stato dell’Io Genitore;
  • Lo Stato dell’Io Adulto;
  • Lo Stato dell’Io Bambino.

Come è facile notare, gli Stati dell’Io hanno dei nomi che fanno riferimento a delle tappe dello sviluppo umano.

Tutti noi siamo stati bambini e tutti noi abbiamo avuto qualcuno/a che ha funto da genitore o caregiver nei nostri confronti.

Ciò significa che tutti noi siamo provvisti di questi tre Stati dell’Io: la differenza sostanziale sta nell’utilizzo che ne facciamo!

Lo Stato dell’Io Genitore

Entrando nello specifico, lo Stato dell’Io Genitore contiene al suo interno tutte quelle informazioni (emozioni, pensieri e comportamenti) che ci sono state trasmesse dalle figure di attaccamento (genitori e/o altri caregiver).

I nostri genitori ci hanno trasmesso tutta una serie di informazioni che noi abbiamo interiorizzato con l’obiettivo di adattarci meglio al mondo che ci circonda.

D’altronde, dalla prospettiva di un bambino piccolo, il genitore appare come una persona che ha oggettivamente molta più esperienza di vita, per cui ha senso stare a sentire ciò che dice!

Tutte le informazioni che i nostri genitori ci hanno insegnato, esplicitamente o implicitamente (i bambini imparano da qualsiasi fonte di informazione, non solo da ciò che gli viene detto, ma anche mostrato inconsciamente), sono organizzate all’interno dello Stato dell’Io Genitore.

Quando una persona attiva il suo Stato dell’Io Genitore, esibirà dei comportamenti che molto probabilmente ha appreso dai suoi genitori.

Molto spesso, si comporterà proprio come loro.

Sarà capace di dare attenzione ed affetto, di prendersi cura dell’altro, ma anche di criticare e di svalutare.

Sarà capace di dare regole a fin di bene, ma anche di limitare l’altro attraverso regole ferree e rigide.

Lo Stato dell’Io Genitore rappresenta la “Vita Insegnata”: lo utilizziamo per giudicare e valutare.

Lo Stato dell’Io Adulto

Secondo l’Analisi Transazionale, lo Stato dell’Io Adulto è quello specifico stato della mente che utilizziamo per risolvere i problemi nel qui ed ora.

Faccio un esempio: immaginiamo che io sia uscito di casa senza essermi messo l’orologio al polso.

Ho disperatamente bisogno di sapere l’ora perché ho un appuntamento con un amico a breve e voglio essere puntuale.

Facciamo anche finta che non mi sia portato dietro il mio smartphone: ormai è praticamente impossibile non sapere l’ora e quindi doverla chiedere a qualcuno!

Fermo un passante e gli chiedo: “Buongiorno, che ore sono?”.

Il passante mi risponde e mi dice l’ora: “Sono le 16.00”.

Ecco, in questo scambio relazionale io ho attivato il mio Stato dell’Io Adulto per risolvere un problema (il fatto che non sapessi l’ora) nel qui ed ora.

L’ho chiesto in modo diretto, esplicito e maturo: proprio come si comporta un essere umano adulto.

Ogniqualvolta attingo alle mie risorse personali ed al mio intelletto per risolvere un problema che mi attanaglia (dire una cosa che mi sta a cuore, rispondere ad una richiesta dell’altro, chiedere aiuto eccetera) sto attivando lo Stato dell’Io Adulto.

Come potete notare esiste anche una certa differenza di tipo temporale.

Lo Stato dell’Io Genitore e lo Stato dell’Io Bambino affondano le loro radici nel passato.

Essi rappresentano gli apprendimenti che abbiamo interiorizzato da parte dei nostri genitori e le esperienze personali che hanno caratterizzato la nostra infanzia.

Al contrario, lo Stato dell’Io Adulto fa riferimento principalmente al tempo presente, all’utilizzo delle risorse personali che posseggo qui, oggi, in quanto persona capace di pensare e sentire.

Lo Stato dell’Io Adulto rappresenta la “Vita Pensata”: lo utilizziamo per pensare sulle cose ed interagire.

Lo Stato dell’Io Bambino

Infine abbiamo lo Stato dell’Io Bambino.

Esso rappresenta l’insieme delle esperienze originali che abbiamo vissuto quando eravamo bambini.

All’interno dello Stato dell’Io Bambino sono immagazzinate tutte quelle memorie che facevano parte del nostro mondo interno quando eravamo piccoli.

Ciò significa che, quando attiviamo lo Stato dell’Io Bambino, tenderemo a pensare, sentire e comportarci proprio come quando eravamo bambini.

Il pensiero dei bambini è caratterizzato da una forte dose di immaginazione e di fantasia.

I bambino sono estremamente intelligenti ma non possono contare sulla quantità di esperienza di un adulto, men che meno sulle sue abilità cerebrali!

Capita spesso che i bambini si addossino responsabilità non proprie: se mamma e papà litigano, allora è colpa mia.

Se la maestra mi tratta male, sono io che sono sbagliato.

Se gli altri non vogliono giocare con me, allora sono io che non vado bene.

Queste esperienze rimangono nella nostra memoria e non è inusuale che nel presente, quando ci perdiamo in fantasie catastrofiche simili su di noi o sugli altri, stiamo riattivando qualche memoria appartenente allo Stato dell’Io Bambino.

A volte, capita anche quando riattiviamo memorie traumatiche che affondano le loro origini nel periodo dello sviluppo.

Inoltre, lo Stato dell’Io Bambino è quello stato della mente che ci permette di sperimentare il gioco e la creatività dell’infanzia, anche da adulti.

Un adulto di 40 anni che va a giocare con gli amici a calcetto il venerdì sera e si diverte un mondo, molto probabilmente sta attivando lo Stato dell’Io Bambino.

La spontaneità e la creatività sono caratteristiche dello Stato dell’Io Bambino. Esso rappresenta la “Vita Sentita”: ci permette di sentire e di stare a contatto col bambino che eravamo.

La breve guida agli Stati dell’Io per pazienti: fine!

Ci sarebbe ancora moltissimo da dire sugli Stati dell’Io.

Quello che ho descritto in questa guida agli Stati dell’Io è solo una piccola parte di ciò che è presente nei libri di testo riguardanti l’Analisi Transazionale.

Tuttavia ho deciso di inserire solamente le informazioni basilari per rendere la guida agli Stati dell’Io più scorrevole e adatta a chiunque non abbia mai neanche aperto un libro di Psicologia.

Spero che l’abbiate trovata interessante e vi sia piaciuta!

Come al solito vi invito a condividere l’articolo, così da aiutarmi a far girare su internet informazione sulla Psicologia che sia etica e responsabile.

Se volete essere aggiornati sui prossimi articoli, vi invito ad iscrivervi alla newsletter.

Grazie ed al prossimo articolo.

Dottor Antonello Mattia – Psicologo Castelli Romani

Pubblicato da Antonello Mattia

Mi chiamo Antonello Mattia, sono uno psicologo e scrivo articoli riguardanti il mondo della psicologia e della psicoterapia, parlando di concetti complessi in modo fruibile e divertente.

2 pensieri riguardo “L’Analisi Transazionale: una breve guida agli Stati dell’Io per pazienti”

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