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Commenti di odio su Facebook: quali sono i pericoli?

I commenti di odio su Facebook sono una problematica che è possibile riscontrare sempre più comunemente nell’utilizzo del suddetto social network.

Spesso i commenti di odio vengono postati senza pensare alle conseguenze: tuttavia, l’impatto che hanno è tutt’altro che non considerabile.

Quali sono le criticità connesse all’utilizzo dei social network come Facebook?

Che tipo di processi psicologici sono coinvolti nel postare commenti di odio su Facebook?

Questo articolo cercherà di rispondere a queste ed altre domande.

Commenti di odio su Facebook: quali sono i pericoli?

L’ultimo decennio è stato caratterizzato da una forte evoluzione tecnologica che ha aumentato enormemente le nostre capacità di comunicare con gli altri.

Questo incremento comunicativo è stato possibile grazie all’innovazione in due campi principali: quello dell’hardware (i dispositivi di comunicazione) e quello del software (i programmi di comunicazione).

Per quanto riguarda l’evoluzione dell’hardware, l’offerta comunicativa di uno smartphone odierno è enormemente superiore a quella di un telefono di 10 anni fa, e lo è ancora di più se tentiamo di ricordare come erano strutturati i primi telefoni cellulari degli anni ’90.

Il fattore prevalente che ha permesso di “rimanere sempre connessi” con l’altro è sicuramente la connessione ad internet da cellulare: infatti, questi dispositivi esprimono il loro massimo potenziale comunicativo nel momento in cui è disponibile un accesso ad Internet.

Comportandosi come dei piccoli computer di bordo, gli smartphone odierni ci permettono di comunicare con l’altro in qualsiasi situazione, di raccogliere informazioni e di esprimere la nostra opinione a riguardo in qualsiasi momento.

Questo è stato possibile anche grazie all’evoluzione dei software comunicativi: applicazioni e siti come Whatsapp, Facebook, Twitter, Instagram permettono di condividere e ricevere informazioni ad una velocità straordinaria, molto di più di quanto sia mai stato possibile nell’ultimo secolo.

I risvolti positivi di questo cambiamento digitale sono stati parecchi:

  • Sono aumentate le fonti di informazione, migliorando la nostra capacità di informarci su uno o più argomenti sfruttando più fonti;
  • Le modalità di trasmissione delle informazioni sono più immediate e veloci;
  • È aumentata la capacità di espressione del singolo individuo, che con un singolo messaggio può raggiungere migliaia di persone in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo.

Tuttavia, questo cambiamento presenta anche delle criticità, dei “pericoli” di cui è giusto avere consapevolezza per poter fare un utilizzo chiaro e responsabile degli strumenti comunicativi di oggi.

Quali sono le criticità?

L’aumento esponenziale dell’utilizzo degli smartphone ha sottolineato ancora di più una criticità che era già presente parecchi anni addietro con la comunicazione digitalizzata tramite PC.

Essenzialmente la comunicazione digitale avviene attraverso uno scambio di informazioni con un ricevente che non vediamo e che nella maggior parte dei casi si trova ad una distanza più o meno notevole da noi (i moderni software di comunicazione permettono anche la possibilità della videochiamata, ma per questa analisi ci limiteremo alla comunicazione “scritta” tramite tastiera).

A volte, la persona con cui comunichiamo potrebbe essere addirittura un totale sconosciuto: prendendo in esame Facebook, la piattaforma social ci inserisce all’interno di un contesto sociale digitalizzato in cui sono presenti assieme a noi migliaia e migliaia di altre persone sconosciute ma reali, le quali vengono rappresentate semplicemente da una bacheca pubblica ed un’immagine profilo.

Come abbiamo già detto, questa grande possibilità comunicativa ha sicuramente delle caratteristiche positive; tuttavia cosa accadrebbe se questo canale comunicativo venisse utilizzato per diffondere commenti di odio?

I commenti di odio su Facebook sono una criticità che va considerata poichè traggono la maggior parte della loro forza distruttiva proprio dalle caratteristiche del canale comunicativo.

Il fatto di poter comunicare con uno sconosciuto attraverso la protezione dello schermo di uno smartphone o di un PC diminuisce enormemente la responsabilità percepita per ogni singolo commento postato.

La diminuzione della responsabilità personale, assieme alla falsa protezione che proviene dall’utilizzo di questi dispositivi, aumenta la possibilità di depersonalizzare l’altro.

La depersonalizzazione su Facebook e più in generale sui social è uno dei fattori che sta alla base delle campagne di odio e più in generale dell’utilizzo sbagliato che si può fare di queste piattaforme di comunicazione.

Quello che avviene è che ci si dimentica di avere di fronte una persona in carne ed ossa piuttosto che una bacheca con un’immagine profilo, e per questo motivo si postano commenti di odio senza pensare alle conseguenze.

Alcune di queste dinamiche appena descritte possono fare riferimento anche al problema del cyber-bullismo: per questo motivo è importante insegnare alle nuove generazioni un uso responsabile di Facebook con un occhio di riguardo per quelle che sono le conseguenze psicologiche ed emotive dei commenti rilasciati sui social.

Un altro concetto che è importante sottolineare è quello della netiquette.

Infatti, così come esistono delle regole di buon senso legate alla comunicazione “tradizionale” ne esistono altrettante per la comunicazione digitale.

Un passo importante per evitare la depersonalizzazione dell’interlocutore digitale sarebbe quello di considerare la comunicazione digitale e la comunicazione faccia a faccia come equivalenti.

Per quanto differiscano in termini di caratteristiche e modalità, è importante che entrambe siano caratterizzate dal rispetto e dalla dignità dell’altro, proprio per evitare i commenti di odio che così facilmente vengono postati senza pensarci.

Se pensi che questo articolo sia stato interessante oppure utile ti invito a diffonderlo, qualsiasi piccola condivisione è apprezzata 🙂

Alla prossima settimana per un nuovo articolo.

Dottor Antonello Mattia

Pubblicato da Antonello Mattia

Mi chiamo Antonello Mattia, sono uno psicologo e scrivo articoli riguardanti il mondo della psicologia e della psicoterapia, parlando di concetti complessi in modo fruibile e divertente.

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