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Burnout lavorativo: guida per le professioni a rischio

In questa guida ti offro uno schema specifico e sintetizzato di linee guida utili per prevenire il burnout lavorativo nelle professioni a rischio, ad esempio quelle legate ad ambienti sanitari, manageriali, di assistenza.

Questa guida è particolarmente utile per coloro che coordinano un servizio che comporta la presenza di professioni a rischio: conoscere la sindrome del burnout lavorativo è essenziale per prevenirla, inoltre applicare queste linee guida può aiutare a mantenere stress-free l’ambiente di lavoro.

Al tempo stesso, questa guida può essere utile per gli operatori stessi, che possono usufruire di questa conoscenza per essere più consapevoli della problematica e poter fare qualcosa a riguardo.

Innanzitutto, partiamo da una definizione.

Il burnout lavorativo è un fenomeno multidimensionale in cui convergono sia fattori relativi all’organizzazione e alle condizioni lavorative e sia fattori individuali, relativi a caratteristiche di personalità e motivazionali (Zani, Cicognani, 2000).

Come possiamo vedere il burnout lavorativo è influenzato da due dimensioni, quella organizzativa e quella individuale, ciò significa che la prevenzione nelle professioni a rischio deve considerare entrambi questi aspetti.

Cosa è possibile fare a livello individuale?

Ecco alcune delle linee guida fondamentali:

Linea guida numero 1 – Insegnare tecniche di rilassamento e di gestione dello stress assieme a tecniche di potenziamento delle abilità sociali

Come potevamo immaginare, potenziare le abilità di gestione dello stress si correla positivamente con una migliore capacità di fronteggiamento dello stress e perciò è un fattore di prevenzione del burnout lavorativo.

A riguardo, una recenta conferenza sul ruolo della meditazione per le professioni a rischio ha sottilineato come la meditazione possa svolgere un grande ruolo di aiuto nella prevenzione del burnout lavorativo.

Sul tema della meditazione ho già scritto un articolo che ne esplora i benefici, ti invito a leggerlo per approfondire ulteriormente i guadagni ottenibili dall’attività meditativa.

Le abilità sociali sono altrettanto utili perchè aiutano l’operatore della professione a rischio a rapportarsi in maniera migliore con l’utenza, a salvaguardare se stesso e gestire la relazione con i colleghi.

Linea guida numero 2 – Imparare a gestire le aspettative irrealistiche rispetto al proprio lavoro

Capita spesso per molti operatori di entrare nella professione con un bagaglio di competenze tecnico-specifiche adatte, ma provvisti anche di aspettative idealistiche che si rivelano essere controproducenti rispetto al tipo di lavoro che si andrà a svolgere.

Infatti, è necessario considerare la frustrazione e l’impotenza che si affrontano inevitabilmente nelle professioni a rischio, soprattutto quelle sanitarie e di assistenza, che possono essere amplificate proprio dal nutrire dentro di sè aspettative irrealistiche verso se stessi ed il proprio lavoro in quanto professionisti.

E’ necessario imparare ad elaborare aspettative reali che prendano spunto da dati reali ed osservabili, in modo che l’operatore possa difendersi dall’idealizzazione del proprio lavoro e dall’idea magica di riuscire a risolvere qualsiasi situazione senza considerare le limitazioni del contesto.

Passiamo adesso ad analizzare cosa è possibile fare a livello organizzativo.

Linea guida numero 3 – Definire degli obiettivi che siano quantificabili e misurabili

Per evitare il burnout lavorativo degli operatori, è importante che vengano definiti degli obiettivi che siano condivisi, misurabili, raggiungibili e quantificabili.

Inoltre, è importante che la stesura degli obiettivi prenda in considerazione l’analisi del contesto sia nelle sue limitazioni che nelle sue opportunità, e che siano inseriti all’interno di un programma di lavoro a medio/lungo termine.

Linea guida numero 4 – Coinvolgere il personale quando bisogna prendere delle decisioni importanti

E’ importante che ogni operatore possa esprimere la propria opinione nel processo decisionale.

Questa iniziativa permette ad ogni persona coinvolta nel progetto di apportare il proprio contributo e di esprimere le proprie necessità a riguardo: questo è un processo essenziale che permette ad ognuno di sentirsi ascoltato e di comunicare ad alta voce quei bisogni che altrimenti potrebbero rimanere inascoltati.

Inoltre, il coinvolgimento del personale aumenta il senso di collaborazione e la capacità di comunicare all’interno dell’organizzazione.

Linea guida numero 5 – Intervenire sulla struttura dei compiti

Per prevenire il burnout lavorativo, è necessario che vengano analizzate le singole mansioni che vengono assegnate ad ogni professionista.

Infatti, è importante che venga lasciato un margine di autonomia professionale, che permetta al singolo di eseguire il compito prefissato ma anche di dare il proprio contributo personale in esso.

E’ importante che ci sia una diversificazione delle mansioni assegnate ad ogni singolo individuo per evitare l’alienazione, che vengano posti degli standard di qualità basati su dati reali e che ci sia un sistema di feedback continuo costruttivo.

Linea guida numero 6 – Stabilire degli spazi di supervisione

Fare delle pause ogni tanto è di fondamentale importanza in qualsiasi ambito, e l’attività professionale non fa eccezione.

La supervisione è uno spazio ed un tempo di sospensione temporanea dell’azione in cui ogni operatore è invitato a prendere consapevolezza di se stesso, di come sta a livello psicologico/emotivo, di come vede il suo lavoro ed il suo contesto lavorativo. Spesso, la supervisione viene condotta da esperti esterni all’organizzazione per favorire la neutralità ed il disinteresse professionale.

Questo lavoro di analisi è utile perchè aiuta ognuno dei partecipanti ad acquisire prospettiva su molti elementi di se stesso e del suo lavoro; permette di individuare dei problemi e di adoperarsi per risolverli; permette di localizzare possibili fonti di stress e di lavorarci prima che possano diventare nocive.

Ti invito a considerare queste linee guida e ad integrarle all’interno della tua attività lavorativa: la prevenzione del burnout lavorativo è un fattore da tenere in considerazione perchè è correlato al benessere dell’organizzazione, per cui avere delle linee guida su cui basare la propria azione preventiva è di grande importanza.

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Pubblicato da Antonello Mattia

Mi chiamo Antonello Mattia, sono uno psicologo e scrivo articoli riguardanti il mondo della psicologia e della psicoterapia, parlando di concetti complessi in modo fruibile e divertente.

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