Probabilmente te lo sarai chiesto anche tu almeno una volta nella vita: perchè dovrei andare dallo psicologo?
Questa è una domanda abbastanza comune e spesso le persone si chiedono se serva davvero andare dallo psicologo.
In questo articolo elencherò quelli che sono i dubbi più comuni che le persone hanno verso la figura dello psicologo e cercherò di dare una risposta ad ognuno di essi.
Alla fine dell’articolo saprai chi è lo psicologo e cosa può fare per te in maniera più approfondita rispetto a prima 🙂
Innanzitutto, iniziamo dicendo che può capitare ad ognuno di noi di affrontare dei periodi più difficili del solito.
A volte durano per un periodo di tempo limitato, altre volte si cronicizzano e portano con sè tanti fastidi e conseguenze negative.
In ogni caso, un periodo di crisi è spesso accompagnato da tutta una serie di sintomi fisici e psicologici:
- Aumento dello stress percepito;
- Tono dell’umore tendente verso il basso;
- Irritabilità;
- Somatizzazioni;
- Aumento delle doverizzazioni e dei pensieri irrazionali;
- Abbassamento dei livelli di energia;
- E molti altri sintomi di natura psicofisica.
Come possiamo vedere, la crisi è un momento della nostra vita in cui viene a mancare l’equilibrio che era presente prima della sua insorgenza.
In una situazione di incertezza e sofferenza come quella appena descritta è normale chiedersi se potrebbe rivelarsi utile chiedere l’aiuto di qualcuno, magari di un esperto.
È proprio in questi casi che viene l’idea di andare dallo psicologo, tuttavia diverse persone decidono di non farlo per svariate motivazioni e di “auto-medicarsi” attraverso metodi personali.
Quali sono le motivazioni principali per cui le persone decidono di non andare dallo psicologo?
Esistono diversi stereotipi sullo psicologo: principalmente sono dovuti ad una scarsa conoscenza di questa figura professionale e su cosa può fare per farci stare meglio.
Infatti, spesso si pensa che dallo psicologo ci vadano i “matti” e che sia necessario richiederne i servizi solamente se si sperimenta una sofferenza psicologica estrema.
Al contrario, lo psicologo può aiutare sia coloro che stanno male e sia coloro che stanno bene: semplicemente, insegna loro come vivere meglio!
Infatti, lo psicologo aiuta il cliente a sviluppare le sue potenzialità nascoste: il cliente è esortato a conoscere se stesso più a fondo, vedere quali sono i suoi punti di forza e sfruttarli per vivere ancora meglio la sua vita.
Questo concetto si collega ad un altro stereotipo legato alla figura dello psicologo: l’idea che lo psicologo sia una specie di mago che legge nella mente e che cambi le persone con un paio di sedute.
Innanzitutto, credo che sia abbastanza scontato affermare che noi psicologi non leggiamo nella mente: se così fosse, diventare psicologo significherebbe entrare a far parte di una specie di gruppo di superumani 😀
Battute a parte, lo psicologo viene a conoscenza solamente di ciò che gli viene detto dal cliente: se quest’ultimo non si sente pronto ad affrontare una determinata tematica oppure a parlare di una specifica situazione, allora lo psicologo rispetta questa sua decisione.
Il rapporto tra psicologo e cliente è un rapporto alla pari: lo psicologo fornisce le sue conoscenze al cliente in quanto professionista di tecniche psicologiche; il cliente fornisce la sua voglia di cambiamento, le sue energie e la sua storia personale che rimarrà protetta dal segreto professionale.
Questo è un altro punto particolarmente importante: il cliente è l’agente del proprio cambiamento.
È irrealistico pensare di andare dallo psicologo e aspettarsi che ci risolva i problemi con un paio di sedute.
Come abbiamo detto in precedenza, il rapporto tra psicologo e cliente è alla pari: se lo psicologo offre il suo tempo e le sue conoscenze, il cliente deve offrire il suo impegno e la volontà di fare dei passi avanti.
Se ci si aspetta che lo psicologo utilizzi una bacchetta magica e ci risolva i problemi senza doverci minimamente impegnare in tal senso, allora l’intervento di aiuto sarà fallimentare.
Così come quando andiamo dal medico di fiducia dobbiamo impegnarci a seguire le sue indicazioni terapeutiche per stare meglio, allo stesso modo dobbiamo impegnarci per cambiare le nostre abitudini negative che abbiamo consolidato durante tutta la nostra vita.
Ovviamente non dobbiamo pensare allo psicologo come ad un tiranno che ci dice di fare questo e quello: i passi avanti da fare vengono decisi assieme come in una sorta di contratto, in cui entrambe le parti si impegnano per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Nella relazione psicologo-cliente vige la libertà ed il rispetto reciproco, perciò perchè non provare? 🙂
Se questo articolo ha dissipato alcuni dei tuoi dubbi sulla figura dello psicologo allora ti invito a condividerlo sui social tramite il pulsante apposito che vedi qui sotto!
Puoi anche iscriverti alla newsletter qui a destra dell’articolo per ricevere gli aggiornamenti settimanali del sito.
Alla prossima settimana per un altro articolo di approfondimento!
Dottor Antonello Mattia