Che cosa aspettarsi dalla prima seduta con lo psicoterapeuta?
Questo articolo è indirizzato a coloro che hanno deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia e non sanno cosa aspettarsi dalla prima seduta.
Perché ho pensato che fosse utile scrivere questo articolo?
La risposta è semplice: ad oggi molte persone non sono mai state da uno psicoterapeuta.
Tutti noi abbiamo avuto almeno un contatto con un medico durante la nostra vita: pensiamo ad esempio al pediatra, che segue lo sviluppo del bambino sino all’adolescenza.
La stessa cosa non avviene per un professionista della salute mentale come lo psicoterapeuta.
Inseriamo nell’equazione anche il fatto che in Italia ancora permane lo stereotipo che lo psicoterapeuta lavora con i matti, e che andarci per farsi aiutare è solo una manifestazione di debolezza perché non si è stati capaci di gestire da soli le proprie difficoltà.
La mancanza di esperienza pregressa, assieme al fatto che spesso si tratta di una figura professionale ancora poco conosciuta (che è il motivo per cui spesso scrivo articoli sulla professione dello psicologo), porta le persone a non sapere che cosa aspettarsi dalla prima seduta con lo psicoterapeuta.
C’è qualcosa di male nel fatto che le persone potrebbero non sapere che cosa aspettarsi dalla prima seduta con lo psicoterapeuta?
In realtà no: è possibile affrontare il primo incontro di un percorso di aiuto psicologico senza problemi, anche senza sapere nulla sullo psicoterapeuta ed il suo mestiere.
Allo stesso modo credo che avere delle informazioni in più da parte del paziente possa rendere il processo di presa in carico più snello ed efficace per lo psicoterapeuta.
Essere informati è un buon modo per non alimentare fantasie rispetto al percorso di psicoterapia: non pensiamo allo psicologo come ad uno stregone, perché ovviamente non lo è!
Questo articolo, quindi, ha come obiettivo quello di fare luce su cosa accade durante la prima seduta di un percorso di aiuto psicologico.
Che cosa succede durante la prima seduta con lo psicoterapeuta?
In realtà non esiste una risposta univoca a questa domanda: dipende dall’approccio di formazione e dallo stile personale dello psicoterapeuta.
Esistono tanti modi diversi di concettualizzare a livello teorico i primi incontri di psicoterapia.
Sicuramente si tratta di una fase delicata perché rappresenta il primo incontro tra psicoterapeuta e paziente: è in questa fase che entrambi cominciano a creare le rispettive “prime impressioni” sull’altro, che saranno confermate o disconfermate solamente avanzando con il percorso di psicoterapia.
Secondo alcuni approcci è possibile risolvere il problema del paziente in una singola seduta (ovviamente dipende dal tipo di problema), come afferma il modello della Terapia a Seduta Singola.
L’utilizzo di un approccio simile, ad esempio, imposta la prima seduta secondo una logica di problem solving che stimola il paziente a ragionare rispetto ad una soluzione al problema che porta in psicoterapia.
Altri approcci, invece, preferiscono dedicare le prime sedute alla raccolta di informazioni ed all’anamnesi del paziente, per cui il processo di presa in carico sarà diluito su più sedute.
Dato che esiste questa varianza di modi ed approcci, in questo articolo mi focalizzerò sul mio approccio di appartenenza, quello dell’Analisi Transazionale, facendo riferimento specifico al modello che ho utilizzato per anni nel Centro di Prevenzione ed Intervento (CePI) di Roma.
La prima seduta è dedicata al conseguimento di tre obiettivi differenti: vediamoli assieme
In realtà non è solamente la prima seduta ad essere dedicata al raggiungimento di questi obiettivi: in generale sono necessarie due o tre sedute per raggiungere gli scopi del processo di intake.
È per questo motivo che inizialmente preferisco contrattare assieme al paziente di prenderci qualche seduta dedicata al processo conoscitivo reciproco, per poi iniziare il percorso di aiuto psicologico vero e proprio.
Questa fase iniziale, che ha una grande importanza perché rappresenta la base di tutto ciò che verrà dopo, viene chiamata processo di intake.
La parola “intake” deriva dall’inglese e può essere tradotta con “presa” o “assunzione“.
Sta a significare che il paziente entra nello studio dello psicoterapeuta portando con sé la propria storia personale, una problematica che sta sperimentando ed una richiesta.
Lo psicoterapeuta, di rimando, “prende in carico” la richiesta del paziente per analizzarla, elaborarla e cominciare a strutturare un intervento psicoterapeutico altamente individualizzato che possa aiutare il paziente a raggiungere l’obiettivo di terapia che concorderà assieme allo psicoterapeuta.
Come potete immaginare si tratta di un processo delicato che richiede parecchio lavoro: questo è uno dei motivi per cui personalmente ritengo che la prima seduta di psicoterapia vada sempre fatta pagare, invece che elargirla gratis come fanno tanti altri colleghi.
In questo modo il lavoro iniziale dello psicoterapeuta durante i primissimi incontri è valorizzato e riconosciuto.
Alla luce di quanto detto, lo psicoterapeuta si pone tre obiettivi da raggiungere durante le prime sedute:
- Analizzare che cosa vuole il paziente per sé dal percorso di psicoterapia. Lo psicoterapeuta cerca di rispondere alla domanda: qual è la richiesta del paziente?
- Analizzare qual è la problematica che il paziente porta con sé, definendola secondo dei chiari processi psicologici riconducibili alla teoria che ha studiato. In questo caso lo psicoterapeuta si pone la domanda: qual è il problema che il paziente porta in psicoterapia?
- Analizzare la storia di vita del paziente, in modo da dare un contesto al problema ed alla richiesta. Le domande che lo psicoterapeuta si pone in questo caso possono essere parecchie e fanno riferimento alla sfera familiare, relazionale, lavorativa, medica, sessuale, evolutiva del paziente.
Quali sono i risultati del lavoro svolto durante la prima seduta di psicoterapia?
Il processo di intake permette di conseguire almeno quattro risultati, che sono di grande utilità sia per lo psicoterapeuta che per il paziente.
- Grazie alle informazioni raccolte, lo psicoterapeuta può iniziare a porre le basi per la strutturazione di un intervento psicoterapeutico che sia cucito su misura per il paziente, per la sua storia, la sua problematica e la sua richiesta;
- Lo psicoterapeuta possiede la giusta quantità di informazioni per capire se è la persona adatta, in termini di servizio offerto e di formazione, per rispondere alla richiesta del paziente;
- Nel caso non lo fosse, lo psicoterapeuta utilizza le informazioni raccolte per fare un invio ad un altro professionista, sempre nell’ottica di garantire il miglior servizio al paziente e non lasciarlo da solo con la sua problematica;
- Grazie ai primi incontri, il paziente ha modo di conoscere meglio lo psicoterapeuta, il setting e l’esperienza della psicoterapia, così da poter decidere se si tratta di un percorso in cui vuole davvero investire tempo, energie e denaro oppure no.
Per concludere l’articolo, ecco che cosa aspettarsi dalla prima seduta con lo psicoterapeuta.
Come potete notare la prima seduta di psicoterapia (e quelle successive) rappresentano un momento molto importante e delicato del percorso che sta per iniziare.
Avere queste informazioni in vostro possesso vi aiuterà a vivere il primo incontro con la serenità che caratterizza una persona ben informata.
Inoltre potrebbe stimolarvi a mostrare collaborazione al vostro psicoterapeuta, partecipando attivamente nel processo di raccolta delle informazioni.
Grazie per la lettura.
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Alla prossima settimana!
Dottor Antonello Mattia – Psicologo Castelli Romani