Come prendersi cura di sé quando non si ha la possibilità di andare da uno psicologo?
È possibile prendersi cura di sé e della propria salute mentale senza rivolgersi ad uno specialista?
La risposta breve a queste due domande è: sì.
Tuttavia!
Il discorso è ben più complesso di quello che immaginiamo.
Innanzitutto è importante sottolineare che fare da soli e rivolgersi ad uno specialista non è la stessa cosa.
È un concetto banale, ma è importante sottolinearlo lo stesso.
Non potrà mai essere la stessa cosa, per tutta una serie di motivi.
Il più banale è semplicemente il fatto che uno psicologo, ancora di più uno psicoterapeuta, ha maturato un’esperienza teorico-pratica proveniente da un percorso di almeno 6/10 anni nel mondo della Psicologia.
Ciò significa che è profondamente preparato nel costruire un intervento psicologico mirato che possa aiutarci a risolvere una determinata situazione di sofferenza.
Un altro motivo è che la consapevolezza che abbiamo di noi stessi possiede delle “zone di ombra“.
Non siamo consapevoli al 100% di tutte le possibili sfaccettature della nostra personalità: a volte abbiamo bisogno di un’altra persona (meglio ancora se preparata) che ci “osservi da fuori” e ci aiuti a prendere consapevolezza di alcuni aspetti di noi stessi di cui non siamo consapevoli.
Così come è necessario avere uno specchio per “osservarsi meglio” e di rimando pettinarsi a dovere, allo stesso modo è necessario avere un’altra persona che “funga da specchio” e ci indichi alcuni pensieri, emozioni o comportamenti che ci appartengono ma che non avevamo considerato.

Tuttavia tante persone non possono permettersi uno psicologo: come prendersi cura di sé in quei casi?
Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di andare su Google e di informarsi rispetto ai servizi di aiuto psicologico gratuito presenti sul territorio di appartenenza.
A volte i servizi in questione non sono totalmente gratuiti, ma offrono delle tariffe molto basse che sono adatte per (quasi) tutte le tasche.
Conosco bene questo tipo di realtà perché ho lavorato per due anni nel servizio CePi dell’Università Pontificia Salesiana, come parte del mio percorso formativo per diventare psicoterapeuta.
Non pensiate che, trattandosi di servizi gratuiti, la qualità del servizio erogato sia bassa, anzi.
Oltre ai servizi sul territorio, a volte alcuni colleghi privati decidono di seguire pazienti a che presentano situazioni di forte disagio sociale ed economico comprovato a prezzi scontati, a volte anche gratuiti.
La conoscenza è potere, per cui fare una ricerca su Google oppure chiedere a qualche amic* sono delle ottime soluzioni per rispondere alla domanda del come prendersi cura di sé quando non si può andare dallo psicologo.
Prendersi cura di sé da soli: 8 strategie che promuovono il benessere psicologico
Oltre a chiedere aiuto ad uno specialista (che, come abbiamo appena visto, è sempre consigliato), si possono mettere in atto delle strategie comportamentali che hanno un effetto benefico sul proprio umore e sul benessere psicologico.
Se è vero che la cura di un disturbo è responsabilità dello psicologo, è altrettanto vero che la prevenzione del disturbo è nelle nostre mani.
Rientrano nella prevenzione tutte quelle attività che promuovono il benessere psicologico e diminuiscono le probabilità di incorrere nell’insorgenza di un disturbo.
Io e la dottoressa Furneri ne abbiamo individuate 8, che vi elencheremo qui di seguito:
1) Leggere manuali di auto-aiuto
In generale siamo molto esigenti sul tema dei manuali di auto-aiuto, perché ne sono strapiene le librerie e spesso l’obiettivo dell’autore è più quello di vendere invece che di aiutare le persone.
Il consiglio che vi diamo è quello di evitare tutti quei libri che vi promettono risultati eccellenti con un paio di semplici mosse: ovviamente stanno mentendo.
Fidatevi dei testi scritti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e tutti coloro che per lavoro si occupano di salute psicologica, meglio ancora se si tratta di autori che hanno fatto la storia della psicologia.
Leggete ed informatevi, e non abbiate paura di testi che presentano un linguaggio più tecnico del normale.
Inoltre siate critici e non prendete per oro colato tutto ciò che leggete: è importante calare le parole dell’autore all’interno di un contesto, e quel contesto siete voi (e la vostra unicità).
2) Fare attività fisica
Lo dicono tutti, dai medici ai nutrizionisti passando per gli psicologi: fare attività fisica (nel giusto modo) fa bene.
Vi permette di essere più performanti nella vita di tutti i giorni: portare la spesa, fare le scale, fare lavori dentro casa, e tanto altro.
Vi permette di aumentare la vostra autostima e la vostra autoefficacia.
Vi aiuta a “staccare la testa” ed a distrarvi in modo creativo e sano da ciò che vi preoccupa.
L’importante è scegliere un’attività sportiva che vi diverta per il semplice fatto di farla: all’inizio non pensate tanto al risultato, ma concentratevi sul divertirvi.
Non serve che vi diciamo altro: fate attività fisica!
3) Utilizzare una tecnica di rilassamento o meditare
Imparare a rilassarsi in modo consapevole è un’abilità si può apprendere.
Ovviamente è più facile farlo se si è supportati da uno specialista che sa insegnarci e guidarci all’interno dell’esperienza di rilassamento.
Anche in questo caso, questa è la soluzione che vi consigliamo per prima.
Ho scritto diversi articoli sul tema del rilassamento, qui sul sito: alcuni esempi sono questo articolo e quest’altro.
Tuttavia, ad oggi esistono innumerevoli app dedicate alla meditazione, così come testi a riguardo: vi invitiamo a sperimentare ed a trovare la soluzione adatta a voi.
È possibile ottenere un giovamento che influenza il benessere psicologico attraverso il rilassamento corporeo se si è costanti nella pratica, per cui imparate a dedicarvi 10/15 minuti al giorno per fermarvi, mettervi comodi e respirare.
4) Prendersi cura della propria persona
Quando si pensa al prendersi cura di sé, sembra scontato e banale che si faccia riferimento anche alla cura della persona.
Purtroppo, al contrario, tante volte succede che siamo così occupati a gestire le nostre emozioni, i nostri spazi e i nostri impegni, o siamo così occupati a cercare di capire come agire per prenderci cura di noi, che trascuriamo l’aspetto base del nostro benessere: la cura della nostra persona.
Quando parliamo di cura di sé, facciamo riferimento a piccole cose.
Facciamo qualche esempio: fare una maschera di bellezza, indossare un indumento che vi fa sentire a vostro agio, ricorrete a pulizie del viso, massaggi, scrub corpo, docce rilassanti.
Trovate il tempo per fare qualcuna di queste cose almeno un paio di volte a settimana.
5) Ritagliare dello spazio per sé
Prendersi cura di sé implica anche ritagliare del tempo per dedicarsi a se stessi.
È molto difficile oggigiorno gestire la propria vita, la maggior parte delle volte frenetica.
Oppure, è molto difficile rendersi conto di come ritagliare dello spazio per sé quando siamo costretti ogni giorno a casa a causa delle restrizioni dovute al coronavirus.
Può capitare che stare tutto il giorno fuori casa per lavoro o impegni, o rimanere tutto il giorno a casa senza organizzare il proprio tempo, siano due situazioni “mangia spazio”.
Cosa significa?
Vuol dire che la sera quando ci mettiamo a letto ci sentiamo grati per quel momento di pausa poiché per tutto il giorno non abbiamo fatto che pensare ad altro da noi.
Ritagliare degli spazi per sé aiuta a concentrare l’attenzione su ciò che per noi è importante e può farci sentire meglio.
Non si tratta di trovare ore e ore libere.
Bastano anche 15 minuti al giorno, per potersi dedicare a qualcosa che ci piace.
In questo modo, è come se ricaricassimo le nostre pile e potessimo affrontare la giornata in maniera diversa, con più motivazione e nuova energia.
Non sempre è facile trovare dello spazio per se stessi, e a volte di fronte l’idea di inserire altre attività in una giornata già molto piena possiamo spaventarci o entrare in ansia.
Ritagliare dello spazio quindi può servire anche semplicemente a fare una pausa da tutto, sedendoci sul divano o una poltrona o una sedia e respirare profondamente (può aiutarti il punto 3 sopra citato).
6) Non rimanere da soli
Quando ci si vuol prendere cura di se stessi, è bene ricordare che il nostro benessere passa non solo dalla salute fisica, ma anche dalla positività delle nostre relazioni.
Che sia un amico, un parente o un partner, l’altro svolge un ruolo importante nel mantenimento della nostra salute mentale.
Per prendersi cura di sé basta trascorrere del tempo con le persone che amiamo.
Attenzione! Non è la quantità del tempo che trascorriamo con loro ad aiutarci, ma la qualità!
Fare delle esperienze piacevoli con le persone che ci vogliono bene, ci permette di condividere le proprie emozioni.
L’apertura emotiva è un ottimo modo per entrare in contatto con l’altro, che può sostenerci, spronarci, oppure semplicemente rimanere al nostro fianco, anche in silenzio.
A volte prendersi cura di sé, passa anche semplicemente da una comunicazione non verbale con chi amiamo e quindi da un abbraccio, dal tenersi la mano, o dal rimanere spalla a spalla e sentirci accolti anche nel nostro dolore e nella nostra sofferenza o voglia di non proferire parola.
7) Cambiare punto di vista
Tante volte capita di mettersi a letto e pensare “che giornata orribile/piena/stancante che ho trascorso! Menomale che sia finita!”.
Cambiare punto di vista è un modo per alleggerire le nostre giornate.
In ogni giornata che attraversiamo, esiste sempre un piccolo, quasi invisibile momento di benessere, a volte nascosto dal mare in tempesta di tutti gli altri avvenimenti.
Cambiare punto di vista significa semplicemente darsi la possibilità di trovare questa goccia nell’oceano.
Basta trovarla, guardarla e prestare attenzione solo a lei per ribaltare la giornata.
Un consiglio: potete esercitarvi tenendo un piccolo bloc-notes sul comodino nel quale potete annotare almeno una cosa piacevole al giorno.
Man mano che familiarizzerete con questo esercizio, vi renderete conto che l’elenco degli aspetti piacevoli della giornata sarà sempre più lungo.
Questo esercizio aiuta ad acquisire un modo “particolare” di pensare e non “generale”, per il quale rischiate di attribuire connotazioni spiacevoli anche ad eventi che non lo sono, privandovi così di goderveli a pieno.
8) Stare a contatto con la natura
Ritornare al contatto con la natura può sembrare qualcosa di impossibile o quantomeno, difficile da portare a termine.
Eppure dovreste provare per scoprirne i benefici.
Fare una passeggiata in un parco, al mare, su un prato, aiuta i vostri 5 sensi ad attivarsi e a vivere esperienze diverse dal trambusto giornaliero.
Vivere delle sensazioni come sentire il fresco della sabbia o dell’erba sotto i piedi, odorare il profumo del mare o dei fiori, sentire le onde che si infrangono sulla battigia o gli uccellini cantare, sentire sulle labbra il sapore della salsedine o assaggiare una mora da un cespuglio, può aiutare a risvegliare le abilità sopite dei nostri sensi, spesso troppo stressati dal trambusto di ogni giorno.
Utilizzare i 5 sensi per stare a contatto con la natura, infatti, può ridurre lo stress e la fatica mentale, oltre a favorire il rilassamento e l’immaginazione.
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Dottor Antonello Mattia – Psicologo Castelli Romani